Associazioni spontanee hanno iniziato le rilevazioni radioattive in alcune zone di Tokyo. In 22 aree della capitale (su 132 esaminate) la radioattività è simile ai livelli di di Chernobyl.
I giapponesi hanno deciso di fare da sé. A Tokyo, alcuni cittadini non più disposti ad aspettare le rassicurazioni di governo ed enti locali sui possibili effetti dell’incidente nucleare di Fukushima, hanno attivato via facebook un progetto per misurare autonomamente il livello di radioattività in alcune zone della città. I risultati ottenuti sono scioccanti: in 22 aree della capitale (su 132 esaminate) la radioattività supera, e di molto, i 37mila becquerel al metro quadrato, il livello dei luoghi contaminati dal disastro di Chernobyl. Cifre allarmanti, che si uniscono a quelle ottenute da altri studi indipendenti condotti in questi mesi, secondo cui cesio radioattivo potenzialmente pericoloso può essersi spinto e accumulato in luoghi ben più distanti da Fukushima della stessa Tokyo. Ma soprattutto in aree che il governo nemmeno considera di controllare.
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